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jeudi 18 juin 2009

Torre di Chia


Durante le riprese del Vangelo, per la scena del battesimo di Gesù ha scoperto un luogo incantevole nelle colline del viterbese, tra le forre del torrente Chia, ai piedi di un caravanserraglio con mura merlate e un'alta torre di avvistamento. Si è innamorato del luogo, l'ha acquistato, e ora, all'inizio degli anni Settanta, l'ha reso anche abitabile. Non appena riesce ad allontanarsi dagli stabilimenti cinematografici, è il luogo prediletto dei suoi ritiri.
Attorno all'antico rudere al centro del caravanserraglio ha fatto costruire un'abitazione semicircolare a grandi vetrate. A pochi passi, nascosto dalla vegetazione, c'è un vasto padiglione in legno che funge da studio e dove, dopo molti anni, ha ripreso a disegnare. Il padiglione di Chia è anche il luogo ideale per il lavoro attorno al suo nuovo romanzo Petrolio, che prevede lungo, forse interminabile. Nel 1973 è in piena gestazione, ma viene spesso sospeso per l'incalzare degli impegni cinematografici. Con gli amici ne parla solo per accenni, si limita a mostrare una gran massa di fogli dattiloscritti, cinquecento, seicento pagine. Anche se nei suoi calcoli lo prevede interminabile, lo annuncia all'editore Garzanti.

(...)

Alla Torre di Chia i sogni del passato possono conservarsi più durevolmente e allo stesso tempo dare una visione più chiara di ciò che è sparito del mondo antico. Questo mondo con i suoi tempi lenti dell'esistere, le abitudini ripetute indefinitamente, i rapporti duraturi e assoluti, egli lo ha conosciuto dapprima in Friuli, poi nella Roma popolare e infine nel Terzo Mondo. Ora questa ritualità o si è già decomposta o si sta decomponendo.

Nico Naldini Breve vita di Pasolini, ed. Guanda