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dimanche 25 mars 2012

Una pena segreta (Une peine secrète)




Antonio Tabucchi (Pise, 24 septembre 1943 – Lisbonne, 25 mars 2012)



"Sulle altre forme di suicidio, per brevità, tacerò. Ma prima di chiudere, una almeno, per correttezza verso tutta una cultura, debbo nominarla. È una forma peculiare e sottile, prevede allenamento, costanza, pervicacia. È la morte per Saudade, in origine una categoria dello spirito, ma un atteggiamento che si può anche imparare, se si ha buona volontà. La municipalità di Lisbona, da sempre, ha disposto sedie pubbliche nei luoghi deputati della città : i moli del porto, i belvedere, i giardini dai quali si domina la linea del mare. Molte persone vi seggono. Tacciono, guardano lontano. Cosa fanno ? Stanno praticando la Saudade. Provate a imitarli. Naturalmente è una via difficile da percorrere, gli effetti non sono immediati, talvolta bisogna saper attendere anche molti anni. Ma la morte, si sa, è fatta anche di questo."


A.T. I volatili del Beato Angelico, Sellerio editore, 1987







Il dio del Rimpianto e della Nostalgia è un bambino dal volto di vecchio. Il suo tempio sorge nell'isola più lontana, in una valle difesa da monti impervi, vicino a un lago, in una zona desolata e selvaggia. La valle è sempre coperta da una bruma lieve come un velo, ci sono alti faggi che il vento fa mormorare ed è un luogo di una grande malinconia. Per arrivare al tempio è necessario percorrere un sentiero scavato nella roccia che assomiglia al letto di un torrente scomparso : e cammin facendo si incontrano strani scheletri di enormi e ignoti animali, forse pesci o forse uccelli ; e conchiglie ; e pietre rosate come la madreperla. 

Ho chiamato tempio una costruzione che dovrei piuttosto chiamare tugurio : perché il dio del Rimpianto e della Nostalgia non può abitare in un palazzo o in una casa sfarzosa, ma in una dimora povera come un singhiozzo che sta fra le cose di questo mondo con la stessa vergogna con cui una pena segreta sta nel nostro animo. Perché questo dio non concerne solo il Rimpianto e la Nostalgia, ma la sua deità si estende a una zona dell'animo che ospita il rimorso, la pena per ciò che fu e che non dà più pena ma solo la memoria della pena, e la pena per ciò che non fu e che avrebbe potuto essere, che è la pena più struggente. Gli uomini vanno da lui vestiti di miseri sacchi e le donne coperte da scuri mantelli ; e tutti sono in silenzio e a volte si sente piangere, nella notte, quando la luna illumina d'argento la valle e i pellegrini distesi sull'erba che cullano il rimpianto della loro vita.

Antonio Tabucchi  Donna di Porto Pim  Sellerio editore, 1983

Le dieu du Regret et de la Nostalgie est un enfant à visage de vieillard. Son temple se dresse dans l'île la plus éloignée, près d'un lac au fond d'une vallée défendue par des montagnes inaccessibles, dans une contrée désolée et sauvage. La vallée est toujours couverte d'une brume légère comme un voile, il y a de grands hêtres que le vent fait murmurer, et c'est un dieu empreint d'une grande mélancolie. Pour arriver au temple, il faut suivre un sentier creusé dans la roche qui ressemble au lit d'un torrent disparu : et chemin faisant on rencontre d'étranges squelettes d'énormes animaux inconnus, des poissons peut-être, ou bien des oiseaux ; et aussi des coquillages ; et des pierres rosées comme la nacre. 

Ce que j'ai appelé temple est une construction que je devrais plutôt nommer taudis : en effet, le dieu du Regret et de la Nostalgie ne peut habiter un palais ou une demeure fastueuse, il lui faut une demeure pauvre comme un sanglot, qui se tient parmi les choses de ce monde avec la même honte qu'une peine secrète dans notre âme. Car ce dieu n'est pas seulement celui du Regret et de la Nostalgie : son pouvoir s'étend à une région de l'âme qui abrite le remords, la peine pour ce qui a été et ne suscite plus de peine, mais seulement le souvenir de la peine ; et aussi la peine pour ce qui n'a pas été mais aurait pu être, et c'est de loin la peine la plus poignante. Les hommes vont à lui vêtus de pauvres frocs de bure, et les femmes couvertes de manteaux sombres ; et tous restent silencieux, et l'on entend parfois pleurer dans la nuit, quand la lune illumine d'argent la vallée et les pèlerins étendus sur l'herbe à bercer le regret de leur vie.

(Traduction : Lise Chapuis, Editions Christian Bourgois, 1987)








Images : en haut, Site Flickr

en bas, Leticia Lumbreras (Site Flickr)




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